SALVATORE DI VILIO

ORTOGRAFIE

Aversa 2012

“Partendo su di un treno che non arriverà mai- perché si parte sempre scegliendo bene la destinazione- si sceglie un bel niente. Nessun posto. Nessuna stazione d’arrivo”.
[Carmelo Bene]

Ortografie: questo è il nome che Salvatore Di Vilio ha deciso di dare alla sua ricerca fotografica legata agli orti sociali di Teverolaccio. Ortografia, corretta scrittura o maniera corretta di scrivere una lingua. La Terra: una immensa pagina sulla quale diciotto agricoltori hanno scritto, grazie all’uso sapiente degli strumenti agricoli, interi versi dedicati alla superficie che noi quotidianamente calpestiamo senza considerazione. Nell’ortografia campestre nessuno è ignorante, tutti diventano Re di quel lembo di Terra nel quale noi tutti non vediamo nulla mentre loro con sapienza ortografica riescono a scrivere intere pagine ricche di nutrimento, di vita. Diciotto agricoltori sono ritratti in un dittico che li vede affiancati da alcuni elementi tipici della vita agreste, in una simpatica, e quanto mai aderente, somiglianza.

La Terra
un passo
e la vita si ricrea.
La Terra,
la nostra,
che non vuol andar.
[Eugenio Tinto]

[11 fotografie + 1 di presentazione, montate su tavola]

[hr]

BIOGRAFIA

Salvatore DI Vilio frequenta la facoltà di  Architettura di Napoli. Interrompe gli studi universitari per dedicarsi alla fotografia. Dal 1980 è presente nei settori della ricerca fotografica. Partecipa a mostre e rassegne nazionali e internazionali. Alcune delle sue ultime personali:  “Ortografia”, Aversa 2012; “Attraversamenti ciclabili negli ingranaggi della memoria”, Napoli, Gran Caffè Gambrinus, 2013; “Il turista incantato”, Torino, Voyelles & Visions, 2013