WALTER CRISCUOLI

PARTI TEMPORALI

Nella sua tesi su “La realtà del tempo”, Elisa Paganini scrive: «Per definire il divenire del tempo è opportuno precisare cosa costituisce il tempo. Il tempo, come è noto, è costituito da unità che si chiamano istanti. E gli istanti di tempo sono a loro volta caratterizzati dagli eventi che vi accadono. Con divenire temporale si intende un mutamento che riguarda gli eventi e ovviamente anche gli istanti: si tratta del passare dall’essere futuro all’essere presente e dall’essere presente all’essere futuro».
Approssimativamente in questa chiave sono immaginate le Parti temporali. Si tratta di fotomontaggi che alludono al tempo ed allo spazio di figure che ci assomigliano, di cronofotografie che mostrano solo una manciata di istanti di una più lunga successione che è l’esistenza stessa; si comprende come queste sequenze non siano altro che il dettaglio di un lungo filo, di una vita, di cui anche l’ambiente, le strade, i palazzi e la natura sono parte.
Né autentico né bianco nero (si direbbe quasi un viraggio a due toni), il colore è di una dimensione particolare, sicché, nel ripetersi delle figure, l’impronta della realtà fotografata viene meno, lasciando spazio ad altre considerazioni.

[6 stampe fotografiche a pigmenti di colore 55×75; Carta Vision fineart quality 300 gsm; stampante Epson stylus 9900; inchiostri Epson HDR; stampa montata su cornice]

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BIOGRAFIA

Ho iniziato a fotografare per imitare mio padre e mio fratello maggiore che lo facevano prima di me. Poi l’immagine fotografica e la ricerca mi hanno attirato e coinvolto con maggiore forza, sicché mi è parso di potermi riconoscere in alcuni primi lavori. Video e Fotografia sono diventati un lavoro quando ho iniziato a lavorare con una televisione privata. Con il tempo qualche ricerca ha iniziato a caratterizzarsi in modo più chiaro e personale. Oggi, se dovessi descrivere i motivi per cui continuo a fotografare direi che tendenzialmente lo faccio per condividere delle riflessioni sull’esistenza e, al contempo, sul linguaggio, fermo restando il fatto che l’aspetto formale di un’opera, per me, è sempre una scoperta; dunque, senza dire nulla di originale, fotografo per scoprire come le cose appaiono in fotografia, per sospendere la materia della realtà nella leggerezza della sua immagine.

Walter Criscuoli è docente di Fotografia presso il Liceo Artistico Sello di Udine, già docente di Fotografia Digitale presso l’Accademia di Belle arti di Venezia, nonché ricercatore di forme della comunicazione audiovisiva.