CLAUDIO TESTA

VUELVO AL SUR – appunti disordinati per un viaggio in Argentina

[Location Via Cavour, 18]

VUELVO AL SUR è un omaggio all’Argentina, una terra che mi ha rapito, le fotografie esposte coprono un arco temporale che va dal 2000 al 2016, sono state utilizzate diverse macchine fotografiche a pellicola e digitali.

Terra di sogni migranti e nostalgia che prende corpo in abbraccio e una melodia: il tango. Buenos Aires è un vecchio caffè dove ti puoi sedere al tavolo in cui si incontrarono due grandi scrittori, Ernesto Sabato e Luis Borges e guardare fuori per osservare due anziani ballerini di tango mescolati ai turisti in cerca di ricordi da portare a casa.

Terra di lotte, di sconfitte e di riscosse, terra dove la memoria non si perde grazie a donne che ogni giovedì si ritrovano in Plaza de Mayo per chiedere giustizia e vigilare sul rispetto dei diritti umani. Ecco l’Argentina: un altro sud America, diverso, quasi un continente nel continente, fortemente legata all’Europa.

Una polverosa strada della periferia di una moderna città sospesa tra passato futuro, tra le Ande e gli Appennini, dove i bambini ancora possono giocare saltando la corda. Un grigio villaggio minerario. Una moderna città sotto le Ande circondata da vigneti. Una lunga strada proiettata verso un interminabile tramonto.

Un paesaggio infinito dove improvvisa ti appare una sperduta stazione si servizio ACA che sembra uscita da un romanzo di Osvaldo Soriano. Spazi sconfinati attraversati dal vento che confonde voci e suoni, storie e melodie che giungono da lontano. Un paesaggio di vento, sconfinato dove c’è posto per ogni cosa e per ciascuno di noi nella propria veste di attore o spettatore musicista o ballerino di tango, ascoltatore oppure osservatore. Una sconfinata solitudine dove ciascuno sa di poter trovare uno spazio senza sentirsi solo, tantomeno estraneo, straniero.

[15 fotografie formato 40X60 a colori stampa lambda, album con fotografie e testi, citazioni letterarie e annotazioni personali]

BIOGRAFIA

Fotografo per catturare il tempo, l’attimo, per ricordare, perchè la fotografia mi fa stare al mondo, mi aiuta a vedere ciò che altri occhi non vedono, mi fa camminare verso l’utopia con il sole in faccia.

Ha all’attivo numerose esposizioni sia collettive che personali in librerie, locali pubblici e Biblioteche Comunali di Roma. Nel 2006 ha partecipato al Fotofestival di Roma con un reportage sul Guatemala e la vita dei ragazzi di strada di Città del Guatemala.  Ha collaborato con associazioni attive nel campo dei diritti umani, è socio di PentaeXperience.