MICHELE DI DONATO

WATER

Location [ 4 ]: Largo Francesco Crispi 2 Magliano Sabina RI

 

Il sentimento metamorfico dell’acqua è il fondamento narrativo e visuale sul quale Michele Di Donato ha costruito questo portfolio. Con la sua immagine lustrale, naturalmente e simbolicamente balsamica, l’acqua, soprattutto quella profonda e sconfinata dei mari e degli oceani, rimanda all’immersione entro un elemento quale mezzo e forma di mutamento.

Il desiderio umano di trasformazione, impulso intimo e spesso inconscio, è descritto dal fotografo come un rito di passaggio che, proprio attraverso l’acqua, dal tuffo iniziale all’inabissamento fino all’affioramento finale, apre la strada al nuovo, all’inaspettato, alla rinascita che ognuno di noi può sperimentare.

Il rimando alla nascita, alla prospettiva di un’altra vita come possibilità ulteriore rispetto a esistenze già in atto, è insito nell’iconografia di WATER. Lo si vede in certi scatti che alludono evidentemente a “ecografie” dove soggetti aerei e indefiniti fluttuano come feti in un abisso di liquido amniotico. Alcune istantanee spingono addirittura la percezione visiva verso particolari associazioni formali come l’analogia che si viene a creare tra la bianca scia che ogni nuotatore si lascia dietro una volta tuffatosi in acqua e una vigorosa orda di spermatozoi in corsa verso una potenziale fecondazione e messa al mondo di vite, come anche di immaginazioni, di idee, di emozioni.

La rinascita avviene di fatto come ogni nascita, ovvero attraverso un’incubazione, un percorso di gestazione e meditazione che cammina le vie dell’attesa, ed esplode, liberandosi, nel grido pieno e vittorioso della nuova vita.
Michele Di Donato Water Mostre Diffuse Fotografia 2019Il bianco e nero di WATER, come l’abbaglio lattescente della luce all’uscita dal buio fitto e crespo del tunnel, è funzionale anche alla messa in scena e alla trasmissione di un altro significato, assolutamente latente, inapparente, ma determinante, legato alla venuta alla luce, all’antica emersione dell’immagine analogica nelle vasche piene d’acqua delle camere oscure, durante lo sviluppo della carta fotografica. Una citazione sottile, autobiografica, trasmessa dal suo autore in modo riflessivo, che suscita interesse e coinvolgimento nello spettatore il quale assapora l’emozione provata da ogni fotografo nel momento in cui l’immagine scattata prende forma davanti ai suoi occhi e tra le sue mani.

L’analisi di Michele Di Donato giunge come un monito a ricordare l’importanza della meditazione e della parsimonia prima di ogni singolo scatto. Una lezione che arriva puntuale in un momento in cui la tecnica digitale permette di scattare ininterrottamente fotografie, favorendo sempre più l’evoluzione di un occhio viziato, meccanico, quasi passivo e fondamentalmente cieco, rispetto a uno sguardo oculato, critico, attivo e realmente predisposto a immaginare, sperimentare, cercare e vedere.
Nella corrispondenza tra la prospettiva di un’altra vita e l’apparizione dell’immagine si trova il punctum delle fotografie realizzate da Di Donato. Quell’attimo in cui la fotografia ci guarda e ci invita, come fosse acqua, a immergerci in essa e a emergerne testimoni, ognuno a suo modo, dei tanti mondi che essa esplora e fa rinascere.
[Fabiola Di Maggio]

 

BIOGRAFIA

La fotografia è esca dell’immaginazione e favorisce la conoscenza di se assicurando un rapporto costante tra dati oggettivi e soggettivi. Per tutto ciò detto, io fotografo per non impazzire.

Michele Di Donato è nato in Puglia nel 1968 e vive in Sicilia da circa vent’anni. Dopo gli studi di economia aziendale lavora come formatore PNL e Analisi Transazionale e come consulente di marketing e comunicazione. Si dedica alla fotografia sin da piccolo, all’inizio da autodidatta e poi studiandola e approfondendola in numerosi corsi e master. Svolge regolarmente workshop, in diversi contesti formativi, sulla percezione visiva, sulla composizione fotografica e sulla lettura delle immagini. Lettore di portfolio in numerose rassegne di fotografia, dal 2018 entra a far parte del progetto ISP Italian Street Photography, per il quale svolge experience formative di Street Photography in qualità di mentore. Sempre nel 2018 è stato selezionato dall’archivio S.A.C.S. del Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Museo Riso di Palermo e, nello stesso anno, entra a far parte del COLLETTIVO NEUMA insieme ad altri artisti siciliani. Michele fotografa per necessità, e questo suo modo viscerale di scrivere con le immagini gli ha consentito di ricevere apprezzamenti a livello nazionale e internazionale fra i quali il Moscow International Foto Award 2015 e 2016 in RUSSIA, la 16° edizione del China International Photographic Art Exhibition, l’International Salon of Fine Art Photography 2016 in INDIA, il 6th China International Digital Photography Art Exhibition 2017 in CINA, il Tokyo International Foto Award 2017 in GIAPPONE  e il SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARD 2017 nel quale ha conseguito l’onoreficenza di “Commended as Top 50 in the World” nella categoria Open Architecture. Le sue immagini sono state pubblicate su magazines come Reflex, Foto CULT, Click Magazine, Cities, Die Angst Munich, L’Oeil de la Photographie Paris, F-STOP Magazine, Spectrum, Gente di Fotografia, Edge of Humanity e fanno parte di molte collezioni pubbliche e private e sono state esposte in numerose MOSTRE personali in tutto il mondo. Attualmente è rappresentato dalle seguenti gallerie d’arte: Singulart (Parigi), Saatchi Art (New York), Blank Wall Gallery (Atene), NewBloodArt (London).