RUGGERO PASSERI

IN CERCA DI TOMMASO

L’idea di ripercorrere i luoghi descritti da Pasolini ne “Una vita violenta” è seguita alla mia (tardiva, in verità) lettura del romanzo. Tuttavia dovrei aggiungere, ad onore del vero, che la mia stessa infanzia era trascorsa, negli anni Cinquanta, nelle periferie del Prenestino, e per questo motivo il racconto della vita di Tommaso Puzzilli mi riportava in mente immagini lontane di un mondo a me familiare. “Studentini, figli di papà”, per dirla con Pasolini, eravamo noi, i figli degli impiegati statali, che cominciavano a vivere a fianco di coloro che, vissuti per anni nelle baracche, avevano infine avute assegnate le case popolari.

Non è stato dunque molto difficile ritrovare i luoghi del romanzo. Qualche mese di lavoro, fermandosi a conversare nei bar di Pietralata, cercando di intuire dalle facce dei più anziani chi di loro potesse sapere qualcosa del Monte del Pecoraro o del Bar Duemila. Portavo con me il romanzo, come una guida nel caso avessi avuto dei dubbi. E lentamente ho scoperto alcune cose.  La prima è che a Pietralata Pasolini è una leggenda. Magari, se si chiede di lui, c’è sempre chi ammicca con un ghigno  sulle sue preferenze sessuali, ma nella gente del quartiere il rispetto per l’uomo è assai diffuso, profondo. Mi hanno indicato la casa, dietro Rebibbia, dove lo scrittore ha vissuto con la madre nel periodo in cui insegnava nel quartiere. Qualcuno, indicandomela,  mi ha detto di aver conosciuto Pasolini, ed era come se parlasse di una leggenda.

Ci sono voluti un po’ più di sei mesi per completare la ricerca e le foto. Molte cose ormai non esistono più: il cinema Lux, poi chiamato Boston, non c’è più, è stato completamente demolito per far posto a una stazione della metro B. La baraccopoli della Piccola Shangai non è neppure più individuabile: era probabilmente adagiata lungo le rive dell’Aniene, poco prima di Montesacro, E’ sparita da anni, non ce n’è traccia nemmeno nella memoria della gente.

Altri luoghi esistono, così come erano a quel tempo.

Le rive dell’Aniene hanno lo stesso andamento zigzagante, la stessa oscurità descritta nel romanzo. L’Aniene, a conoscerlo, è un fiume invisibile, subdolo. Ne sono annegati tanti, nelle sue acque: persino il piccolo Genesio di “Ragazzi di Vita” finisce trascinato dalla sua corrente presso Ponte Mammolo. Il Bar Duemila è ancora lì, davanti al Tiburtino Terzo. Ha cambiato nome, ma non si è mosso. Le case popolari di Via dei Crispolti  19 di cui si narra nel romanzo sono esattamente lì, come le descrive Pasolini, forse un po’ stinte dalla pioggia.

Altri luoghi sono invece completamente cambiati: in via dei Chiavari il cinema parrocchiale del 1956 è ora una boutique, il bar di via Selmi ospita oggi un negozio gestito da cinesi,  e il tram non passa più da anni sotto l’Arco di Santa Bibiana.

Da tutto questo confronto, in definitiva, deriva l’idea conclusiva di questa ricerca: partita dalle descrizioni di una Roma lontana, essa è approdata con perplessità a una riflessione in merito al tempo, e al suo andamento misterioso. Come il fiume Aniene, esso scorre senza sosta, senza rumore. Il Tommaso di Pasolini è sopravvissuto perché qualcuno ha fissato la sua storia nelle righe di un romanzo. Ma tanti altri, vissuti con lui, sono scomparsi senza lasciare traccia, proprio come i luoghi di quegli anni. Tutto sommato, questa è forse solo una meditazione un po’ dolente e un po’ rassegnata sul nostro passato, sul senso delle nostre vite.

[12 fotografie; formato 40×60, stampa forex]

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BIOGRAFIA

Ruggero Passeri è nato a Roma. Fotografo autodidatta, Ha esposto le sue foto per la prima volta nel 1983, alla galleria romana “Il Fotogramma”. Nel 2008 la sua raccolta di ritratti di artisti e intellettuali è stata ospitata al MUSINF (Museo Comunale d’Arte Moderna, della Fotografia e dell’Informazione) di Senigallia. Passeri collabora da anni, come responsabile tecnico, con l’Osservatorio della Fotografia della Provincia di Roma. Nel 2010 per il suo lavoro ha ricevuto il premio Targa Città di Senigallia. Nel 2011 il suo “Kaputmundi” è stato esposto all’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, e successivamente alla Società Dante Alighieri di Salisburgo. Nell’ottobre 2013 la Casa delle Letterature di Roma ha esposto il suo lavoro “In cerca di Tommaso”, 25 immagini basate sul romanzo di Pier Paolo Pasolini “una Vita Violenta”. Ruggero Passeri vive e lavora a Roma.