Venerdì 10 giugno 2016 alle 21 Sebastião Salgado parteciperà al festival La Repubblica delle Idee in dialogo con Mario Calabresi, direttore di Repubblica.

Sebastiao Salgado_© Stefano Dal Pozzolo

ph © Stefano Dal Pozzolo

Fin dove arriva il mondo è il titolo dell’incontro che vedrà protagonista il fotografo brasiliano con il racconto della sua straordinaria carriera: un lungo percorso professionale e umano di un testimone del nostro tempo. Un percorso orientato alla sensibilità ecologica del fotografo brasiliano che ha fondato, insieme a sua moglie Lélia Wanick Salgado, l’Instituto Terra in Brasile.

Al termine dell’incontro Sebastião Salgado firmerà le copie del suo libro Dalla mia Terra alla Terra (Contrasto) presso la libreria dell’Auditorium Notebook.

Le fotografie di Sebastião Salgado hanno fatto il giro del mondo: dal bianco e nero dei ritratti di lavoratori, rifugiati e migranti, fino al più recente progetto Genesi, volto alla conservazione dei luoghi più belli del nostro pianeta.
Salgado racconterà la sua storia in dialogo con Mario Calabresi, rendendo il pubblico partecipe del suo percorso professionale e umano in cui ha sempre saputo coniugare militanza e professionismo, talento e generosità.

Contrasto accompagna il lavoro di Sebastião Salgado da oltre venti anni curando diverse sue mostre in Italia e pubblicando i suoi principali libri La mano dell’uomo, In cammino, Dalla mia terra alla terra, Profumo di sogno. Viaggio nel mondo del caffè e Altre Americhe.

L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. È comunque possibile prenotarsi on line al seguente link

Sebastião Ribeiro Salgado nasce l’8 febbraio 1944 ad Aimorés, nello stato di Minas Gerais, in Brasile. A 16 anni si trasferisce nella vicina Vitoria, dove finisce le scuole superiori e intraprende gli studi universitari. Nel 1967 sposa Lélia Deluiz Wanick. Dopo ulteriori studi a San Paolo, i due si trasferiscono prima a Parigi e quindi a Londra, dove Sebastião lavora come economista per l’Organizzazione Internazionale per il Caffè. Nel 1973 torna insieme alla moglie a Parigi per intraprendere la carriera di fotografo. Lavorando prima come freelance e poi per le agenzie fotografiche Sygma, Gamma e Magnum, per creare poi insieme a Lèlia la agenzia Amzonas Images, Sebastião viaggia molto, occupandosi prima degli indios e dei contadini dell’America Latina, quindi della carestia in Africa verso la metà degli anni Ottanta. Queste immagini confluiscono nei suoi primi libri. Tra il 1986 e il 2001 si dedica principalmente a due progetti. Prima documenta la fine della manodopera industriale su larga scala nel libro La mano dell’uomo, (Contrasto, 1994) e nelle mostre che ne accompagnano l’uscita (presentata in 7 diverse città italiane). Quindi documenta l’umanità in movimento, non solo profughi e rifugiati, ma anche i migranti verso le immense megalopoli del Terzo mondo, in due libri di grande successo: In cammino e Ritratti di bambini in cammino. (Contrasto, 2000). Grandi mostre itineranti (A Roma alle Scuderie del Quirinale e poi a Milano all’Arengario di Palazzo Reale) accompagnano anche in questo caso l’uscita dei libri. Lélia e Sebastião hanno creato nello stato di Minas Gerais in Brasile l’Instituto Terra che ha riconvertito alla foresta equatoriale – che era a rischio di sparizione – una larga area in cui sino stati piantati decine di migliaia di nuovi alberi e in cui la vita della natura è tornata a fluire. L’Instituto Terra è una delle più efficaci realizzazioni pratiche al mondo di rinnovamento del territorio naturale ed è diventata un centro molto importante per la vita culturale della città di Aimorès. Genesi inizia come progetto nel 2003 e dopo nove anni di lavoro viene ora presentato in tutto il mondo.

Valentina Notarberardino – Ufficio stampa Contrasto
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