FLORINDO RILLI

ANIMUS

Location [ 6 ]: Via della Repubblica 28

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…fiutare, abbracciare, godere la forma disumana partorita dall’angelo, lungo è il dubbio FLORINDO RILLI MOSTRE DIFFUSE FOTOGRAFIA 2018che affanna il dolce minotauro ora che la sua pelle felice è asilo di un universo di fuchi, i vuoti guerrieri del sacro, i corpi stanchi di ghiaccio. Divorare, nutrire gettarsi nella metamorfosi da un bacio a un grido e godere lunghissimi sorsi di membra colorate che vagano tra i letarghi da ammorbare d’un  magnifico Eden; raccontaci i fianchi dolenti, il brivido filiforme della schiena, il rosso putrido dell’ ultimo intimo tramonto, i fiori osceni che indugiano nell’ acqua d’una impronta di ramarro. Spenta poesia più sincera di un qualsiasi corpo che sta danzando invano alla sua amata sirena. Non dimenticherò il tuo silenzio ne  l’imitazione perfetta del vento ne il sibilo opaco della luna ne il tuo modo perfetto di ucciderti fumando…

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BIOGRAFIA

Fotografo per una mia esigenza interiore e solo fotografando  riesco a saziare la  mia sete per le relazioni umane…

 

Florindo Rilli nasce a Cagli (Pesaro Urbino)  nel 1962 dove oggi vive e lavora. Egli  può essere definito un poeta visivo, più che un semplice fotografo;  in un continuo gioco che coinvolge il reale e l’introspezione.  Il modo con il quale egli rappresenta un’emozione scaturisce da logiche che in seguito vengono sviluppate dalla coscienza in forme e traslitterazioni  dal reale. Ha un contatto con la fotografia profondo, viscerale, magico. Attraverso i suoi strumenti ( mirino, otturatore, prospettiva)  va a caccia dell’apertura dell’io sul mondo, dell’emancipazione della realtà. Si propone di “educare l’anima oltre lo sguardo”. La sua fotografia va oltre l’infinito e il definibile, non si propongono frammenti di senso o significato logico;  il labirinto dei simboli emerge sconcertante. L’intensa attività trans-personale  echeggiata dai suoi lavori conduce lo stesso osservatore ad  un analisi che va oltre alla mera immagine. Florindo Rilli con la sua creatività fotografica ci  trascina fino alla ricerca che, partendo dagli angoli più remoti di  noi stessi,  approda all’universale.