GIADA CATERINA ZERBONI

OBLIVION_IL DIMENTICATOIO

Non avete più memoria. Dove siete vissuti? Da dove siete partiti? Avete scordato le fatiche dei vecchi per lasciarvi una casa, un tetto sulla testa?
(Mauro Corona, I fantasmi di pietra)

Oblivion_ il dimenticatoio è un progetto di riscoperta dei luoghi vicino a casa di cui ignoriamo l’esistenza. Ignorati sia perché essi sono fisicamente nascosti, sia perché, anche se ben visibili, per diversi motivi passano inosservati. Ovunque ci sono spazi disabitati che appresentano una pagina importante della storia di quel luogo. Far finta che non esistano è un atto di irresponsabilità non solo verso chi ha faticato per costruirli, ma anche per le generazioni future, cui non si permette di conoscere una pagina della loro storia.
In questo caso specifico le foto sono state scattate in alcune frazioni della Val d’Ossola, territorio in provincia di Verbania (Piemonte). Ai piedi delle Alpi, questi villaggi erano abitati perlopiù da contadini che vivevano principalmente di ciò che riuscivano a ricavare con la coltivazione dei versanti terrazzati.
Queste frazioni oggi sono fortemente disabitate: gli edifici sono stati abbandonati a partire dal secondo dopoguerra, in quanto simboli di una vita di fatica e povertà cui non si voleva più sottostare. L’oblio di questi luoghi rappresenta esso stesso una pagina della storia da ricordare e rispettare. Ma la situazione è cambiata rispetto a quei tempi e questa indifferenza, che prima era legata alla volontà di migliorare la propria vita, oggi non è più
giustificabile.
Per contrastare questo oblio e questo disinteresse si è utilizzata la fotografia per poter immortalare gli edifici, che non sono solamente dei muri pericolanti, ma rappresentano tutte le persone che ci hanno vissuto e dove si percepisce forte la presenza dell’assenza. Il tempo si è fermato e ricomincia a scorrere nel momento in cui questi spazi vengono di nuovo visitati, si aprono le porte, si guarda dalle finestre, si attraversano i sentieri. Queste fotografie sono un monito. Immortalano un esatto momento di luoghi destinati a scomparire velocemente. Affinché, in qualche modo, non vadano perduti per sempre.
[ 9 stampe fotografiche  30x45_orizontali]

BIOGRAFIA

“Dobbiamo sempre dire quel che vediamo, e anzitutto dobbiamo sempre – e questo è più difficile – vedere quello che guardiamo.” Le Corbusier

Il principale interesse di Giada Caterina Zerboni riguarda il patrimonio esistente, con un particolare approfondimento per l’architettura tradizionale, sviluppatosi negli anni con una laurea in architettura e collaborazioni con diverse associazioni culturali. La fotografia quindi è diventata uno strumento per approfondire questo rapporto con l’esistente, in particolare l’architettura tradizionale del suo luogo di origine, la val d’Ossola (Piemonte). Attualmente in campo fotografico è impegnata in un censimento di edifici tradizionali e a collaborazioni con associazioni e imprese locali.