VITO FALCONE

TRASPARENZE

Il lavoro fotografico sulla Chiena di Campagna si inserisce nel progetto di una ricerca legata al mondo contadino e rurale e alle sue trasformazioni nel corso del tempo. In questo caso, però, il progetto fotografico non voleva documentare un evento, ma porre l’attenzione sugli effetti che l’evento stesso offre dal punto di vista più strettamente fotografico. L’interesse per il movimento, il dinamismo delle azioni confuse ma ritmate, mi hanno spinto a fotografare dall’interno dell’azione con tutte le difficoltà tecniche che questo ha comportato.

Con la scelta di utilizzare tempi di scatto abbastanza lenti, max 1/60 di sec. ho inteso mettere in evidenza le scie che ogni secchiata lascia nel suo percorso, evidenziandone la forza con la quale queste sono lanciate. Infine, da questo incrociarsi di scie d’acqua lanciate da ogni direzione emergono forme e sagome in “trasparenza”.

[15 stampe b/n, formato 50×70 – stampa digitale su carta fotografica incollata su pannello da 0,5 cm]

[hr]

BIOGRAFIA

Raccontare dell’uomo, e della sua vita legata alla terra e al ciclo naturale delle stagioni. Il lavoro, visto non come sofferenza ma come essenza della propria esistenza umana, vissuta in comunione con gli altri nella magia simbolica delle ricorrenze.
La fotografia come documento, testimonianza di una memoria antica in cui uomo e natura sono legati da un vincolo di rispetto e di equilibrio.
Cercare di documentare ciò che ha a che fare con il passato, per tutto quanto rischia di perdersi e morire piuttosto che quello che si destina all’avvenire.

Vito Falcone nasce a Valva (Salerno) nel 1957 da una famiglia contadina.  Sin da ragazzo ha svolto diversi lavori. Prosegue negli studi e dopo il Liceo Artistico nel 1979 si diploma presso l’Accademia di BB.AA. di Napoli nel corso di Pittura. Scopre la fotografia che diventa il suo mezzo espressivo preferito. La maggior parte del lavoro svolto è incentrato sul rapporto dell’uomo con la terra. Dal 1985 è docente di disegno e storia dell’arte.